Il polietilene a bolle d'aria, noto anche come pluriball, è uno dei materiali maggiormente utilizzati nel settore degli imballaggi. Esistono bolle d'aria di qualsiasi consistenza, forma e spessore, perché il pluriball è un materiale estremamente adattabile, in grado di proteggere, riempire e preservare. Ce lo racconta Stefano, collaboratore storico di Sofair, in azienda dal 2011.

Pluriball bobinaNon esiste persona che non conosca il pluriball, ma di preciso com'è fatto?

Il pluriball non è altro che l'insieme di due fogli di polietilene resistente ed elastico: il primo dei due, nello specifico, è caratterizzato dalla presenza di numerose e bolle d'aria, il secondo invece è un film personalizzabile (in quanto a tensionamento e spessore). L'unione di questi due materiali crea una barriera in grado di attutire anche i colpi più consistenti e proteggere gli oggetti da ogni potenziale danno. Le bolle d'aria rappresentano una sorta di garanzia: c'è chi si fa scrupoli e ragiona spesso se utilizzare o meno un foglio di pluriball per la spedizione, noi in Sofair dubbi in questo senso ne abbiamo pochi. Sempre meglio una protezione in più.

Non è un caso se il pluriball da più di 60 anni è sul mercato…

Il pluriball ha una storia curiosissima, perché alla fine degli anni Sessanta due ingegneri americani stavano progettando una nuova carta da parati in plastica con supporto in carta. Ne uscì un mezzo disastro, ma quella che doveva essere un’innovativa tappezzeria si trasformò ben presto in un sistema di protezione formidabile. Un successo incredibile che dura ancora oggi e che si sta adattando alle esigenze del mercato. La sua elasticità permette di avvolgere facilmente anche gli oggetti particolarmente ingombranti, anche nei punti più difficili.

Perché proteggere e riempire con il polietilene conviene ancora?

Prima di tutto perché la bolla d’aria è leggera e quindi il suo peso sul carico incide davvero poco. Un dettaglio non di poco conto per chi si trova a dover spedire enormi quantità di prodotti e materiali, dovendo fare i conti quindi con risparmi in grande scala. Inoltre la conformazione stessa del pluriball non solo protegge dagli urti, ma preserva anche i prodotti da eventuali abrasioni o graffi, consentendo al prodotto di arrivare intatto a destinazione. Le bolle d’aria infine occupano anche gli spazi vuoti, bloccando gli oggetti all’interno delle scatole o dei contenitori. Credo che la caratteristica principale che consente al pluriball di resistere alle mutazioni del mercato sia proprio l’enorme versatilità.

Esiste di qualsiasi forma, misura, dimensione e formato?

In pluriball ultimamente abbiamo visto anche quadri, vestiti e oggetti d’arredamento. Ovviamente non sono il nostro business, ma questo esempio serve per far capire che davvero questo materiale si adatta a una miriade di funzioni. Che sia piccolo, grande, spigoloso, rotondo, malleabile o rigido, qualsiasi oggetto può essere preservato dal pluriball. Può variare la grandezza della bolla d’aria da 10 a 25 millimetri, così come l’altezza (da 50 a 300 cm) e la lunghezza (da 100 a 200 metri lineari) delle bobine standard. Ma esistono anche miniroll, buste in pluriball con o senza patella adesiva, oppure il pluriball accoppiato con carta, polietilene, alluminio o espanso. Esiste un pluriball davvero per tutti i gusti.

E a livello ambientale quali sono i pro e i contro del pluriball?

Sofair è da sempre sensibile alla tematica ambientale, e grazie alla nuova divisione GreenFill acquisita nel 2021 è alla ricerca di soluzioni e sistemi che garantiscano un futuro sostenibile al nostro pianeta. Sistemi di riempimento con carta, nastro adesivo ecologico, macchina per riempimento a cuscini d’aria, e molto altro ancora. Tutto però deve partire dalla consapevolezza dei comportamenti: il pluriball è infatti riciclabile al 100% e se correttamente smaltito può essere riutilizzato innumerevoli volte. Riducendo in questo modo il suo impatto sull’ambiente. Ma non è finita qui… Pluriball ecologico

Esiste infatti un pluriball ecologico?

Sì, il pluriball ecologico esiste ed è una delle novità introdotte da Sofair di recente sul mercato. Si tratta di un materiale innovativo, distribuito in colorazione verde, composto da polietilene al 70% riciclato e al 30% rigenerato.  

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 Stefano, 35 anni, è uno dei primi collaboratori di Sofair. Assunto nel 2011, è il primo vero dipendente assunto Sofair,  in affiancamento ai tre soci fondatori. Anima storica dell’azienda,  muove i primi passi come magazziniere per poi diventare un punto di riferimento per tutti i reparti.
Ultimo aggiornamento 28 novembre 2023